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Vendemmia 2024 – la situazione in Italia

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La situazione attuale in campo varia notevolmente da regione a regione e da vigneto a vigneto. Questa eterogeneità è il risultato dell’interazione di molteplici fattori ambientali e gestionali, tra cui spiccano per rilevanza il regime pluviometrico, l’incidenza di eventi meteorologici avversi come grandinate e gelate tardive, la pressione di patogeni e parassiti, nonché le pratiche agronomiche adottate, con particolare riferimento alla gestione della concimazione.

Impatto delle scelte agronomiche precedenti

Le informazioni provenienti dai viticoltori e dai tecnici di campo evidenziano come le scelte agronomiche degli anni precedenti, in particolare la riduzione dell’apporto di sostanza organica attraverso la concimazione, abbiano avuto un impatto significativo sulla vendemmia 2024. Alcune delle testimonianze raccolte parlano di un raccolto scarso, della necessità di “fare legno”, di “una raccolta non media ma inferiore a quella immaginata, con una discrepanza tra le previsioni e la realtà”.

In un contesto economico e climatico caratterizzato da crescenti incertezze e sfide, la gestione oculata della nutrizione delle viti si conferma come un elemento cruciale per il perseguimento degli obiettivi quanti-qualitativi della produzione vitivinicola. Da molti anni, infatti, le prove e i riscontri sul campo dimostrano che la riduzione della concimazione o il suo mancato utilizzo si ripercuotono sulle annate successive. Pertanto, risulta evidente la necessità di adottare un approccio integrato e lungimirante alla gestione della fertilità del vigneto, che tenga conto non solo delle esigenze immediate della coltura, ma anche della sua capacità di resistere agli stress e di mantenere livelli produttivi soddisfacenti nel tempo.

Prepararsi alla prossima vendemmia

Si può cominciare a preparare la prossima vendemmia già da ora, programmando un’indagine sulla situazione dell’accumulo delle riserve, e di conseguenza effettuare una programmazione nutrizionale che consentirà alla pianta di adattarsi al meglio alla prossima campagna.

Le correzioni nutrizionali attraverso i Programmi di Nutrizione e Stimolazione (PNS) possono essere effettuate durante il ciclo per supportare situazioni specifiche e consentono di far fronte alle avversità dell’annata.

“Nutrire il terreno per nutrire le piante”

Il suolo è il fondamento dei Piani di Nutrizione e Stimolazione. L’autunno è un buon momento per riflettere su questo pilastro della produzione vitivinicola e prendere le decisioni giuste. Troppo spesso sottovalutato, il tema della vita e della fertilità del suolo è più che mai attuale.

La nutrizione del suolo e dei suoi organismi fornisce alle piante tutti gli elementi di cui hanno bisogno per funzionare correttamente. Nei sistemi di produzione vegetale, l’esportazione di biomassa comporta perdite significative di materia organica e di nutrienti. La fertilizzazione organica mira a compensare queste perdite, fornendo gli elementi essenziali per la crescita delle piante e reintegrando lo stock di carbonio del suolo. La sfida consiste nel conciliare produttività, qualità e sostenibilità ambientale.

L’approccio integrato è la strada giusta

Negli ultimi anni si sono sempre più diffuse pratiche come coperture vegetali e l’aggiunta di microrganismi vari (batteri, ceppi fungini o micorrize) nel suolo. A volte una moda, a volte basate su dati scientifici reali, troppo spesso tendono a essere presentate in termini di competizione reciproca, creando confusione tra i viticoltori. È fondamentale, tuttavia, sottolineare che nell’ambito dei sistemi agroecologici, l’intensificazione ecologica mira principalmente all’incremento del contenuto di carbonio nel suolo. Questo processo è essenziale per migliorare la fertilità e la struttura del terreno. La materia organica del suolo, componente chiave di questo sistema, si forma attraverso la decomposizione e la trasformazione di composti vegetali complessi, come la lignina e la cellulosa, presenti nei residui colturali. L’efficacia dei microrganismi o degli attivatori microbici introdotti nel suolo è strettamente correlata alla disponibilità di carbonio. Senza un adeguato apporto di sostanza organica, questi organismi non possono svolgere efficacemente le loro funzioni benefiche per l’ecosistema del vigneto. Pertanto, è cruciale considerare l’integrazione di diverse strategie, piuttosto che vederle come alternative mutuamente esclusive.

I Programmi di Nutrizione e Stimolazione (PNS) si fondano su questa visione, riconoscendo il suolo come il principale beneficiario e fulcro di tutte le pratiche agronomiche.

 

Si ringrazia Frayssinet per il contenuto

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