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Il ruolo delle graminacee perenni nella gestione sostenibile del suolo

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Nel settore della gestione del verde, c’è un crescente interesse per le pratiche sostenibili che contribuiscano alla lotta contro il cambiamento climatico. Mentre numerosi sforzi e studi sono stati dedicati alla diminuzione delle emissioni di gas serra, l’importanza dell’aumento dell’accumulo di carbonio è stata finora sottovalutata. È essenziale enfatizzare la peculiare capacità delle piante di trasformare il CO2 atmosferico in biomassa radicale, sottolineando il vasto potenziale di accumulo di carbonio nel suolo.
Questo articolo si basa sui recenti riscontri scientifici ed esplora l’alto potenziale delle graminacee perenni nel massimizzare l’accumulo di carbonio, offrendo vantaggi significativi per la gestione del suolo e l’ambiente.

Accumulo di carbonio nel suolo

Nei primi 3 metri della crosta terrestre, risiede una considerevole riserva di carbonio, stimata in circa 2.500 gigatonnellate (GT), tre volte superiore a quella atmosferica. Annualmente, circa 123 GT di carbonio atmosferico vengono convertiti in biomassa vegetale tramite la fotosintesi. Tuttavia, soltanto 3 GT di questo carbonio vengono conservati in maniera stabile nel suolo, mentre il resto viene rilasciato sotto forma di CO2 attraverso la respirazione delle piante e dei microrganismi. Questa discrepanza evidenzia il notevole potenziale inutilizzato per aumentare le riserve stabili di carbonio nel suolo.

Fortunatamente, possediamo già una comprensione significativa dell’impatto delle varie specie vegetali e delle pratiche di gestione sull’accumulo di carbonio nel suolo. Tale accumulo avviene quando i microrganismi metabolizzano gli essudati radicali e i residui cellulari, integrandoli nella materia organica associata ai minerali. Una volta legato, questo carbonio organico del suolo (SOC) può persistere per decenni o addirittura secoli.

Ruolo delle Graminacee Perenni

Sebbene sia comunemente riconosciuto che gli alberi siano eccellenti accumulatori di carbonio nel suolo, è degno di nota che le graminacee da tappeto erboso siano paragonabili, se non superiori, alle colture annuali in questo aspetto. Questo è dovuto alla continua crescita delle radici delle piante perenni, che si estendono in profondità nel corso del tempo. Dal momento che i processi di decomposizione diminuiscono con la profondità del suolo, il rilascio di carbonio vegetale come CO2 dalle radici più profonde è notevolmente ridotto.
Si può quindi affermare che le graminacee perenni, come la festuca arundinacea, loietto perenne e poa pratense, giocano un ruolo significativo nell’accumulo di carbonio nel suolo. Grazie alle loro radici profonde e alla crescita continua nel tempo, queste piante possono ridurre il rilascio di carbonio nel suolo, contribuendo così alla sua conservazione a lungo termine.

Importanza della profondità delle radici

Uno dei fattori chiave che influenzano l’accumulo di carbonio nel suolo è la profondità delle radici delle piante. Gli studi mostrano che le piante con radici più profonde tendono ad accumulare più carbonio nel suolo, offrendo così maggiori benefici in termini di stoccaggio di carbonio e resistenza alla siccità.
La maggior parte degli studi si è finora concentrata esclusivamente sui livelli di carbonio nel suolo fino a una profondità di 30 cm. Tuttavia, sebbene questa zona contenga oltre il 25% di SOC, potrebbe non essere determinante per lo stoccaggio futuro del carbonio. Recenti evidenze suggeriscono che il SOC stabile possa continuare ad accumularsi in strati più profondi, specialmente in presenza di azoto (N), che è accessibile ai microrganismi coinvolti nella trasformazione del carbonio vegetale in SOC. La selezione per radici più profonde emerge quindi come una strategia vantaggiosa, in quanto favorisce sia l’aumento e la maggiore stabilità dello stoccaggio del carbonio, sia il miglioramento dell’efficienza nell’uso dell’acqua, fondamentale per sostenere la fotosintesi durante periodi di siccità.

Strategie per massimizzare l'accumulo di Carbonio

Considerando i circa 50 milioni di ettari di tappeto erboso gestiti a livello globale, una gestione oculata di questi terreni potrebbe generare significativi effetti sul clima. Pertanto, si sottolinea l’importanza di selezionare attentamente i miscugli da seminare, preferendo quelli con varietà di ultima generazione capaci di sviluppare un apparato radicale forte e profondo, al fine di massimizzare lo stoccaggio di carbonio. Questo può essere raggiunto attraverso una gestione oculata del suolo, la messa in pratica delle giuste pratiche meccaniche di lavorazione del suolo e la scelta di varietà d’eccellenza.

Le graminacee perenni rappresentano una risorsa preziosa nella lotta contro il cambiamento climatico, grazie al loro ruolo nell’accumulo di carbonio nel suolo. Scegliendo attentamente i miscugli da seminare e adottando pratiche di gestione del suolo mirate, è possibile massimizzare l’impatto positivo di queste piante sull’ambiente e sulla sostenibilità globale.

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