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Come riconoscere le specie da tappeto erboso

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Tutte le specie da tappeto erboso, selezionate nel tempo per la capacità di creare manti densi e compatti, tolleranti a tagli ripetuti e ad intenso calpestio appartengono alle Gramineae (sinonimo di Poaceae e Graminaceae), famiglia di piante angiosperme monocotiledoni appartenente all’ordine Cyperales.

 

LA FAMIGLIA DELLE GRAMINACEE

Le graminacee si differenziarono circa 70 milioni di anni fa e si diffusero circa 40 milioni di anni fa a seguito della comparsa sulla terra degli animali da pascolo: bovini, ovini, caprini. Fu il pascolo di questi animali che comportò un adattamento evolutivo delle graminacee, caratterizzato da corti internodi basali e capacità di propagazione vegetativa attraverso i culmi di accestimento, i rizomi e gli stoloni.
La famiglia delle Poaceae o Graminaceae è una delle più importanti dell’intero Regno vegetale e conta circa 600 generi ed oltre 7500 specie, di cui circa 25 hanno importanza per i tappeti erbosi.

Le principali sottofamiglie maggiormente impiegate nel mondo sono le seguenti:

  •  Sottofamiglia POOIDEAE

Tribù POEAE – Genere FESTUCA, LOLIUM, POA

Tribù AGROSTIDEAE – Genere AGROSTIS

  • Sottofamiglia PANICOIDEAE

Tribù PANICEAE – Genere PASPALUM, PENNISETUM, STENOTAPHRUM

Tribù ANDROPOGONEAE – Genere EREMOCHLOA

  • Sottofamiglia ERAGROSTIDEAE

Tribù CHLORIDEAE – Genere BUCHLOE, CYNODON

Tribù ZOYSIAE – Genere ZOYSIA

 

COME IDENTIFICARE LE SPECIE DA TAPPETO ERBOSO

Per l’identificazione della specie da tappeto erboso ci vengono in aiuto alcune caratteristiche tassonomiche botaniche:

HABITUS

ovvero l’aspetto, il portamento, la forma di crescita generale caratteristica di ciascuna specie vegetale. Può essere cespitoso, rizomatoso e stolonifero.
L’habitus CESPITOSO, sinonimo di cespuglioso, è determinato da sviluppo intravaginale ovvero quando le gemme, e quindi i culmi di accestimento, si formano all’interno della guaina della foglia basale, in verticale.
Lolium perenne, Festuca arundinacea, Festuca rubra commutata sono specie tipicamente cespitose. Questo tipo di crescita comporta una minor capacità di recupero del tappeto erboso in caso di danni, per questo le ultime varietà di Loietto e Festuca arundinacea sviluppate sono state selezionate per la tendenza ad un comportamento rizomatoso (vedi Xtender, CT7, Rhizing Moon).

Gli habitus RIZOMATOSO e STOLONIFERO sono determinati da sviluppo extravaginale ovvero quando le gemme, e quindi i culmi di accestimento, si formano all’esterno della guaina della foglia basale.
Le specie rizomatose, come Poa pratensis, Festuca rubra rubra e Festuca rubra trichophylla (quest’ultima debolmente) presentano strutture di crescita orizzontali, i rizomi, culmi laterali secondari che crescono al di sotto della superficie del terreno. Le specie così dette stolonifere come Agrostis stolonifera e Stenothaprum secondatum presentano strutture di crescita orizzontali, gli stoloni, che crescono al di sopra della superficie del terreno. Questi sono in grado di produrre nodi da cui nasce una nuova corona così che la pianta possa autorigenerarsi.

Alcune specie come Cynodon, Paspalum vaginatum e Zoysia sono caratterizzate da entrambi gli habitus, quindi hanno portamento sia rizomatoso che stolonifero.

Come è intuitivo, le specie rizomatose e/o stolonifere hanno grande capacità di autorigenerazione, copertura degli spazi e di recupero dai danni generando sempre nuove strutture di crescita.

diverse parti delle graminacee per il riconoscimento

PREFOGLIAZIONE

Riguarda la sistemazione della foglia più giovane, in attesa di essere emessa, all’interno del culmo. Può essere CONVOLUTA (A. stolonifera, F. arundinacea, Zoysia spp.) quando la foglia più giovane è arrotolata e il culmo ha sezione circolare oppure DUPLICATA (Loietto perenne, Poa pratensis, Festuca rubra, Paspalum vaginatum, S. secundatum, Cynodon spp.) quando la foglia più giovane è ripiegata e il culmo ha sezione compressa.

riconoscimento graminacee tramite prefogliazione

LAMINA FOGLIARE

Alcuni aspetti della lamina fogliare sono importanti caratteri tassonomici: la lamina può essere piatta, a V o arrotolata (tipico delle Festuche fini, possono presentarsi così anche le piante in stress idrico); la punta della foglia può essere acuta, arrotondata o a barchetta (tipico delle Poe).

riconoscimento graminacee tramite lamina fogliare

GUAINA

La guaina è la porzione basale della foglia che circonda il culmo. Importanti caratteri tassonomici sono FORMA cilindrica o compressa, MARGINI chiusi, aperti o sovrapposti (vedi II immagine disegno), PUBESCENZA e COLORE.

riconoscimento graminacee tramite guaina

LIGULA

La ligula è la sezione fogliare presente tra lamina e guaina. Può essere CILIATA, MEMBRANOSA (acuta, ottusa, tronca) oppure del tutto ASSENTE.

riconoscimento graminacee tramite diversa ligula

AURICOLE

Le auricole sono estroflessioni di tessuto tra la lamina e la guaina. Spesso non sono presenti; in pochi casi possono essere ABBOZZATE oppure sono ben evidenti, ABBRACCIANTI.

COLLARE

Il collare è la sezione di foglia dove la lamina incontra la guaina, nella parte posteriore. È la parte più suberificata di tessuto, assume un colore diverso dalla foglia.  Può essere: LARGO, STRETTO o DIVISO.

 

SUDDIVISIONE DELLE GRAMINACEE DA TAPPETO ERBOSO

Per le capacità di adattamento alle diverse condizioni climatiche e in particolare agli andamenti termici stagionali le specie da tappeto erboso si suddividono in microterme e macroterme.

Le specie MICROTERME sono maggiormente adattate a climi freddo umidi con temperature aeree ottimali per la crescita comprese tra i 15 e i 24 °C e due picchi di attività, uno primaverile e uno autunnale. È buona la resistenza alle temperature rigide invernali mentre, per contro, scarsa è la resistenza alle alte temperature e alla siccità a causa anche di un apparato radicale generalmente superficiale. Sono usate prevalentemente in miscuglio al fine di migliorare le capacità di adattamento alle diverse condizioni ambientali e aumentare le possibilità di impiego.
Le appartenenti alle microterme sono tutte specie perenni, tranne Lolium multiflorum e Poa annua.

Le specie MACROTERME hanno un solo picco di crescita, in estate e sono quindi adatte per ambienti caldi, con temperature minime di circa 15 gradi. La temperatura ideale di crescita è tra i 30 e i 37 gradi. Sono specie poco resistenti alle basse temperature e generalmente in inverno vanno in dormienza. Sopportano meglio caldo, siccità e traffico intenso rispetto alle specie microterme. Meno suscettibili alle malattie fungine, hanno però problemi con gli insetti.
In Italia si propagano generalmente per via vegetativa invece che per semina.

 

 

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